“Il Premio Pandosia sarà crocevia per tutta una serie di eventi che faranno del mese di ottobre lo spartiacque decisivo tra vecchio e nuovo, passato e futuro”.
Così Alessandro Tenuta, Sindaco di Marano Principato, nell’annunciare a breve una doppia inaugurazione, il Centro di aggregazione giovanile, giorno 25 ottobre e giorno 1 novembre della Pinacoteca d’arte moderna che dopo 28 anni permetterà ai cittadini di Marano Principato e non solo, di potere conoscere e apprezzare il ricco patrimonio artistico che il comune ha maturato nel corso del Premio e che finalmente avrà una collocazione appropriata al suo prestigio.
“Possiamo dire di aver messo a segno alcuni fra i punti programmatici per noi più importanti – ha proseguito Tenuta – a partire dal recupero e valorizzazione del Centro Sociale Cesare Baccelli. Ampliato, attrezzato, e messo a norma, oggi può essere punto di incontro e scambi, laboratorio di idee per la crescita, la formazione e il futuro dei nostri giovani. Non a caso ospiterà il Centro di Aggregazione giovanile. A Marano i giovani sono oltre il 35% della popolazione residente e dobbiamo offrire loro opportunità tali da farli restare, investire energie e intelligenze in un territorio aperto, di cui andar fieri. A tal proposito – ha detto ancora il Sindaco di Marano Principato – ridiamo una identità a questo territorio partendo dalle sue tradizioni culturali e artistiche. Nel corso degli anni da qui sono passati grandi nomi
dell’arte moderna e contemporanea, lasciando traccia della loro arte. Accanto ad opere blasonate quelle di artisti emergenti, più o meno noti, per i quali il Premio Pandosia è stato vetrina e trampolino di lancio”.
Quest’anno raddoppiamo con le residenze artistiche, dal 25 ottobre al primo novembre, i principate si daranno ospitalità a 11 artisti e vedranno la loro arte prendere forma nei luoghi della cittadina.
Un premio che si arricchisce di belle novità e collaborazioni e che grazie a giovani universitari, a lavoro da mesi, rafforza l’appeal e il legame col territorio.
Davanti a tutto questo non possono esserci schieramenti ne contrapposizioni politiche. L’arte, la cultura e i giovani non possono più essere parole demagogiche o slogan, ma questioni sempre aperte da attenzionare se si vuole andare lontano. E noi stiamo procedendo spediti in questa direzione.